Specialità pugliesi : Marcello e la focaccia
Per me è sempre stato un po' difficile costringere i sentimenti all'interno di un’etichetta. Ho la sensazione, facendolo, di sminuirli, di non dargli il respiro che meritano.
Definire qualcuno “il mio migliore amico” significa privarlo di qualcosa, renderlo conformato, in qualche modo, agli altri milioni di migliori amici che esistono al mondo.
Ci sono 4 persone nel mio universo che ho amato dal primo momento, che abbracciare mi rilassa, con cui non ho paura di litigare, le cui opinioni mi arricchiscono e per cui mi piace cucinare. Se questo li definisce i miei migliori amici, allora sì, queste 4 persone lo sono. E Marcello è uno di loro.
Quando l’ho incontrato, alcuni anni fa, all'università, non mi ci è voluto molto a capire che avevo trovato un’altra preziosa tessera del mio puzzle di affetti: mi regalava quella rara sensazione di non doverci frequentare per conoscerci e di non doverci sforzare per piacerci.
io e Marcello in Australia |
Marcello è pugliese, di nascita e di anima. Lontano dalla sua meravigliosa terra da tanti anni, continua a portarsela dentro e a rappresentarla attraverso il suo accento, la sua ironia, i suoi piatti, la sua ospitalità.
La focaccia riproduce, in modo sublime, la cultura culinaria pugliese: rustica solo all'apparenza, ma che rivela, già al primo assaggio, una raffinatezza ed un equilibrio di sapori unici al mondo grazie all'eccellenza delle materie prime tipiche del tacco dello stivale come i pomodorini, l’olio d’oliva e le olive stesse.
La ricetta che vi proponiamo è autentica barese, con tanto di lievitino e teglia originale fatta “abbrustolire” ad arte, per ben 12 ore, nei forni di Bari ed utilizzata, poi, esclusivamente per questa preparazione (naturalmente andrà benissimo anche una normale teglia da forno :)).
Grazie a Marcello, al suo compagno Vincenzo e al loro dolcissimo beagle Billy per la loro impeccabile ospitalità!
INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI .ca 36 cmMarcello e il suo assistente Billy |
per l’impasto:
- 200gr. farina bianca (tipo 00 oppure 0) + 200gr di farina di semola rimacinata + le aggiunte nel caso l’impasto risulti troppo umido (max 500gr.)
- 300ml acqua calda in cui avrete sciolto una presa di sale e imbiancato con un fiotto di latte freddo.
- 1 patata media grandezza lessa e schiacciata con lo schiacciapatate
- 2/3 prese di sale
- 1/2 prese di zucchero
per il lievitino:
- 1 panetto di lievito fresco (25 gr.)
- 125 ml acqua tiepida
- 1 cucchiaino di zucchero
- 3 cucchiai di farina
per il condimento:
- 700gr di pomodorini tipo piccadilly (ma anche i pachino possono risultare ottimi)
- 350gr di olive (meglio piccole locali col nocciolo)
- Origano Olio Sale
Unite le due farine. Bollite la patata in acqua salata e quando, sarà morbida, pelatela, lasciatela intiepidire e schiacciatela sulle farine. Amalgamate bene con una forchetta.
Fate sciogliere il lievito mescolando e coprite con una pellicola. Lasciate attivare il lievito per un quarto d'ora o comunque fino a quando non comincerà ad uscire dal bicchiere, A questo punto il lievitino è pronto!
Con le dita create una piccola conca nel composto di farine e patata e riempitelo con olio d'oliva. Aggiungete anche una presa di sale e una di zucchero.
Versate il lievitino, poi la dose d'acqua prevista con un po' di latte e mescolate energicamente fino a rendere omogeneo l'impasto
che dovrà risultare morbido, colloso e staccarsi dai bordi della ciotola.
Coprite con una pellicola, poi con una coperta e lasciate lievitare fino al raddoppio dell'impasto (circa mezz'ora).
Nel frattempo preparate i pomodorini. Lavateli e poi, senza tagliarli, schiacciateli con le mani in una ciotola per far uscire il loro liquido.
Conditeli con sale, olio e abbondante origano e fate insaporire.
A questo punto l'impasto avrà raddoppiato il suo volume.
Ungete bene la teglia da forno e le mani con olio d'oliva
Stendete l'impasto sulla teglia
e adagiatevi i pomodorini a pezzetti conservandone il succo,
Aggiungete le olive nere e quelle verdi.
Coprite di nuovo con la pellicola e lasciate riposare un 'altra mezz'ora, fino a che avrà di nuovo aumentato il suo volume.
Cospargete bene con il succo dei pomodorini tenuto da parte, un altro filo d'olio, un po' di sale e origano.
Quando la focaccia sarà cotta, tiratela fuori dal forno, copritela con un foglio di carta forno bagnata e con uno di alluminio per 10 min.
ENJOY!!!!
Eleonora e la torta vegana di zucca e funghi
Questa è una ricetta dal sapore di autunno, di Umbria, di casa. L'ingrediente principale è la zucca, protagonista assoluta di questa stagione, a cui accostiamo i ceci, prodotto tipico delle nostre coltivazioni e i funghi, che sanno donare a ogni piatto un sapore di bosco. Un semplice impasto racchiude poi il tutto: che sia pasta sfoglia o una base per pizza, l'importante è avere solo qualche premura nell'accostare gli ingredienti. La torta ripiena, come nessun altro piatto, si presta bene a risolvere il quesito: "cosa preparo di veloce con quello che ho in casa?"
Eleonora è una giovane perugina appassionata di cucina vegetariana e vegana, colorata e genuina. Ingrediente segreto preferito: l'amore per la vita.
INGREDIENTI:
500 g di zucca
500 g di funghi champignon
250 g di ceci lessati
1 rotolo di pasta sfoglia
200 ml di panna vegetale
1/2 cipolla
sale, pepe
prezzemolo
olio evo
Cuocete la zucca privata di semi e a tocchetti nel forno con un goccio
d’olio per almeno 20 minuti a 180°.
Fate rosolare la cipolla tagliata sottilmente in una padella in una padella con un po' di olio ;lavate e tagliate a fette i funghi e fateli cuocere nella padella con la cipolla per qualche minuto, aggiungete sale, pepe e, una volta pronti, il prezzemolo.
In una terrina versate la zucca e i ceci lessati e schiacciateli con una forchetta o usate un frullatore (anche se con il frullatore si fa prima, io preferisco la forchetta, risulta meno liquido).
Aggiungete infine i funghi e la panna di soia, mescolate tutto e condire con il sale ed il pepe
(abbondate di condimenti perché sia i ceci che la zucca hanno un sapore molto dolce!).
Stendete la sfoglia su una teglia e versateci il composto. Mettete in forno preriscaldato a 180 ° per 30 minuti circa.
Questa torta è ancora più buona se mangiata tiepida o fredda, consiglio quindi di prepararla qualche ora prima o il giorno prima.
De Andalucia con amor: el Salmorejo y Rebeca
Rebeca è la mia prima amica spagnola. Ci siamo conosciute in Irlanda ma poco dopo lei si è trasferita nel sud della Spagna, in Andalusia e io, affascinata dai suoi racconti su questo posto paradisiaco, l’ho raggiunta dopo pochi mesi. E a distanza di 5 anni ancora sono contenta della scelta che ho fatto!
Rebeca ha 3 doti particolari che la distinguono: la creatività, la determinazione e la diplomazia. Come me ama la natura, le attività all’aria aperta, l’avventura e, naturalmente, cucinare. Il suo cavallo di battaglia è il salmorejo, una zuppa fredda molto saporita che, sebbene ormai famosa in tutta la penisola iberica, ha origini tra i pastori che vivevano nella zona di Cordoba, di cui la mia amica è originaria.
Il salmorejo è fatto di pochi e semplici ingredienti. E’ una versione un po’ più spessa del gazpacho, in quanto, a differenza di quest’ultimo, contiene grandi quantità di pane. Per le persone intolleranti al glutine ma anche per una versione più leggera, il pane può essere sostituito con delle zucchine crude, per un risultato altrettanto gustoso!
Ingredienti (per 2-3 persone):
- 7 pomodori medi
- 1 spicchio d'aglio
- 1 peperone verde (o 2 piccoli)
- 100 g pane
- 7 cucchiai olio extra vergine d'oliva
- 2 cucchiai aceto bianco
- 1 cucchiaino sale
Per la guarnizione:
- 2 uova sode
- 1/2 cipolla
- 2 peperoni piccoli (rosso, verde o giallo)
- cubetti di proscitto
Fate bollire 1/2 litro d'acqua. Toglietela dal fuoco e immergete i pomodori. Lasciateli a bagno per un paio di minuti e scolateli. Togliete la buccia dai pomodori e metteteli nel mixer insieme allo spicchio d'aglio, di cui avrete eliminato la parte centrale, il peperone a pezzetti, il sale, l'olio e l'aceto.
Frullare il tutto per 1 minuto e aggiungere il pane a pezzi.
Frullate un altro minuto e servite il salmorejo freddo in delle ciotole capenti. Guarnite con qualche fettina di uovo sodo, cubetti di prosciutto e pezzetti di cipolla e peperoni.
la versione ufficiale di Rebeca |
la mia versione :) |
LA NONNA
(I Babarini)
I manrovesci della nonna erano decisamente nutriti. In stretto connubio con granitiche regole di buona educazione hanno costituito la ricetta con cui la nonna ha cresciuto me e Alessandra.
I primi mi hanno impostata, le seconde permesso di sentirmi sicura in ogni situazione sociale.
Più tardi, Diletta e Camilla hanno beneficiato della presenza di due sorelle maggiori che gli avevano spianato la strada rendendo i manrovesci più sporadici e meno densi.
Sempre impeccabile nell’aspetto e nei modi, la nonna ha sfidato la vita ogni volta, affrontando qualsiasi avversità con coraggio e dignità. E con una buona dose di testardaggine che le ha permesso di arrivare, oggi, alla bellezza di 95 anni, ancora grintosa e determinata.
Tra le immagini che la caratterizzano c’è quella della frutta che sbuccia con forchetta e coltello anche quando è seduta a tavola da sola, perché, dice, non sa farlo in un altro modo.
E l’immancabile filo di perle a sottolineare che l’eleganza è una questione di sobrietà.
La nonna è toscana, ha sposato un campano ed ha vissuto molti anni della sua vita a Portici, vicino a Napoli. La sua cucina riflette con raffinatezza le tradizioni gastronomiche della due regioni.
la nonna |
la nonna e il nonno in Spagna |
I Babarini, squisiti Babà salati, fanno parte di quella cultura meridionale perfettamente acquisita dalla nonna e accuratamente riportata a penna in un vecchio e preziosissimo quaderno di ricette.
uno dei quaderni di ricette della nonna |
INGREDIENTI (per circa 15 Babarini)
- 300 gr di farina
- 1 patata grande
- 2 uova intere + 1 rosso
- 90 gr di burro
- 3 cucchiai rasi di zucchero
- 35 gr di lievito di birra
- un pò di latte
- 1 cucchiaino di sale
- bicchierini di alluminio per Babà
Bollite la patata. Quando è morbida spellatela e schiacciatela senza aspettare che si raffreddi troppo
In una spianatoia mettete la farina a fontana con le uova
Amalgamate le uova alla farina
Unite la patata schiacciata
Aggiungete il lievito di birra sciolto nel latte tiepido e il burro fuso
Incorporate anche il sale e lo zucchero e impastate per circa 5 minuti.
Spennellate i bicchierini di alluminio con un po' di burro fuso
e riempiteli di impasto fino a 3/4
Lasciate lievitare un luogo tiepido e lontano da correnti per circa un'ora, fino a quando il volume dell'impasto sarà raddoppiato.
Cuocete a 180° per 20-25 minuti
Servite i Babarini tiepidi con cubetti di mortadella e groviera.